Sacramento, è l'ora dei Campionati USA

20 Giugno 2017

La squadra statunitense per i Mondiali di Londra uscirà dal lungo weekend nella capitale della California, teatro il 20 giugno 1968 della “Night of Speed”: tre uomini per la prima volta sotto i 10 secondi sui 100 metri

di Giorgio Cimbrico

Sacramento, capitale della California, sta per ospitare i campionati americani in un lungo fine settimana che da giovedì a domenica formerà la selezione Usa per i Mondiali di Londra. Non è la prima volta: capitò anche per quelli che, più propriamente, possono essere etichettati Trials, nel 2000 e nel 2004, dopo che i Championships avevano fatto tappa nel 1968, nel 1981 e nel 1995. Il giorno dei giorni di Sacramento è il 20 giugno 1968 - il mezzo secolo non è lontano - e la densità dei fatti che capitarono è tale da costringere a una secca e serrata cronaca.

Prima batteria dei 100, verso le 18.30: Jim Hines corre in 9.8 ed è la prima volta che un essere umano percorre 100 metri in così breve tempo. Ronnie Ray Smith e Kirk Clayton finiscono alle spalle della Freccia dell’Arkansas in 10.0. Vento a favore, 2.8. Con brezza assai più sensibile, 4.7, Bob Hayes aveva chiuso in 9.9 cinque anni prima a Walnut.

Quarta batteria, le 19.20: Charlie Greene e Roger Bambuck eguagliano il record del mondo in 10.0. Il vento è un centimetro dentro la norma. Bambuck aveva ottenuto il permesso di gareggiare negli Usa malgrado la contemporaneità del match tra Francia e Germania.

Prima semifinale, le 21.15: Jim Hines e Ronnie Ray Smith diventano i primi velocisti a varcare i cancelli dei 10 secondi: 9.9 con vento +0.8. I cronometri dicono 9.8, 9.9 e 10.0 per Hines, 9.9, tutti e tre, per Smith. Alle loro spalle, Melvin Pender 10.0, Lary Questad 10.0, Kirk Clayton 10.0, Ernest Provost 10.0, ma molto dubbio. Rilevamenti elettrici non ufficiali assegnano 10.03 a Hines, 10.14 a Smith.

Seconda semifinale, le 21.20: Charlie Greene diventa il terzo uomo: 9.9 (10.10) con +0.88, davanti al giamaicano Lennox Miller, 10.0 (famoso per correre con la maglietta della salute e più tardi per aver partecipato alla venuta al mondo di Inger) e a Bambuck, 10.0. Ma questa volta eguaglia... solo il record d’Europa.

Finale, le 23: il vento torna a soffiare oltre i 2 metri e soprattutto gli uomini non sono macchine: vince Greene in 10.0 su Hines, 10.0. Una muta formata da Miller, Bambuck, Smith e Pender finisce nell’ordine in 10.1. È l’ottava e ultima vittoria di Greene su Hines in una serie di 13 scontri. Quattro mesi dopo, a Città del Messico, Hines diventerà campione olimpico ripetendosi in 9.9 e soprattutto aprendo con 9.95 l’epoca del cronometraggio elettrico.

Qualcuno ha definito il giorno di Sacramento la più grande festa dello sprint: lo è stata per numero e densità di risultati, per la qualità e la disponibilità di una pattuglia di atleti che non ebbero nulla da dire o da eccepire su un orario improbo. Continua a esserlo per quella magnifica patina vintage che il tempo le ha sparso addosso. Una polvere magica.

Campionati USA - Sacramento, 22-25 giugno 2017
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