Un gran Mennea day, nonostante tutto ...

15 Settembre 2020

L'impresa di Pietro è stata ricordata a Barletta
Forse tra qualche tempo sarà ricordato come un segno del destino, un destino burlone che si è divertito a riportare tutti indietro nel tempo, quando Pietro Mennea stabilì il nuovo primato del mondo sul mezzo giro di pista senza poter disporre di impianti all’avanguardia come quelli di oggi. Tutto era stato curato e preparato nei minimi dettagli da Eusebio Haliti e dal suo esercito di volontari ma il Fato ci ha messo lo zampino provando a vanificare settimane di lavoro e di preparazione a poche ore dalla disputa del MenneaDay.
La notte prima dell’evento svanisce nel nulla il furgone arrivato da Terni e contenente tutto il necessario per allestire un Meeting di buon livello: 80 metri di pista, blocchi di partenza, sistema di cronometraggio elettrico, doppio display, pettorali di gara e via discorrendo. La mattina del MenneaDay i dipendenti dell’azienda incaricata del servizio scoprono che il camion non c’era più, sparito nelle adiacenze del parcheggio dell’hotel che li aveva ospitati la notte. Poco da rimproverare agli incolpevoli tecnici venuti dal centro Italia, uomini evidentemente poco avvezzi ad episodi di questo tipo che per noi gente del Sud rappresentano quasi la normalità.
Quella stessa normalità che ha spinto Eusebio a rimboccarsi le maniche per provare a ricercare tutte le soluzioni possibili e immaginabili per far sì che il MenneaDay vedesse la luce anche in questa occasione.
Ventisette minuti dopo la partenza della prima gara arriva l’approvazione della nuova licenza, Eusebio tira un sospiro di sollievo ed il resto si trasforma in brutto ricordo dopo aver recuperato un nuovo cronometraggio elettrico ed una pistola da affidare allo starter. Inizia la “festa” dell’Atletica barlettana e non solo, con Veronica Inglese madrina della manifestazione, Daniele Greco, Josè Bencosme, Mimmo Ricatti.
Mandiamo in archivio l’edizione 2020 del MenneaDay con le parole della moglie del compianto campione: “Pietro lo diceva sempre, io ragazzo del sud senza la pista ho fatto il record del mondo, forse è destino e chissà se oggi qualcuno di voi potrà fare lo stesso”. Arrivederci al prossimo anno, destino permettendo…

di Roberto Longo



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