Mennea e il Golden Gala, una lunga storia d’amore

29 Maggio 2023

Da dieci anni il principale meeting italiano è dedicato al campione olimpico di Mosca. Indimenticabili le sue tre gare: 20.01 nell’80 davanti a 70mila spettatori, il successo dell’83, il secondo posto dell’84

di Fausto Narducci

Dall’edizione numero 33 il Golden Gala è intitolato a Pietro Mennea. A tre mesi dalla scomparsa, il pubblico dell’Olimpico in quel 6 giugno 2013 si emozionò in tribuna come nelle tre occasioni in cui il più grande atleta italiano aveva partecipato di persona: 1980, 1983 e 1984. Non possiamo dire che fu l’oro olimpico del velocista barlettano a ispirare la nascita del Golden Gala — il presidente della IAAF Primo Nebiolo lo ideò ben prima dell’80 come anteprima della terza edizione della Coppa del Mondo che si sarebbe svolta a Roma dal 4 al 6 settembre 1981 — e neanche che la riunificazione del mondo atletico spaccato dal boicottaggio ai Giochi moscoviti fosse il frutto diretto di quella intuizione. Però il campione dei 200, artefice anche del bronzo della 4x400, fu insieme agli altri due ori di Mosca, Sara Simeoni e Maurizio Damilano, il nume tutelare di quella prima edizione del Golden Gala andato in scena il martedì 5 agosto 1980 all’Olimpico. 

Da Mosca a Roma
Ma seguiamo il viaggio di avvicinamento di Mennea da Mosca a Roma, dall’Olimpiade al Golden Gala. L’avventura olimpica si era conclusa il 1° luglio con lo straordinario bronzo in 3:04.3 della 4x400. Fra quella medaglia e la cerimonia di chiusura del 3 agosto c’è purtroppo una data tragica per la storia d’Italia: il più grave attentato terroristico del Dopoguerra alla stazione di Bologna che il 2 agosto portò alla morte di 85 persone e al ferimento di altre 200. Fu proprio questo l’argomento che il presidente della Repubblica Sandro Pertini, che Mennea aveva già incontrato dopo il record del mondo del ’79, avrebbe ricordato consegnandogli l’onorificenza di Grand’Ufficiale. Un minuto di raccoglimento in memoria delle vittime di Bologna fu dedicato durante la cerimonia d’apertura del Golden Gala alle 20.30 di fronte alle 20 nazioni rappresentate. In realtà Mennea ritornando da Mosca si era fermato, neanche a dirlo, nella sede di allenamento di Formia per rifinire la preparazione in vista di una possibile partecipazione nei 400 che fu poi scartata a favore dei soliti 200.

Il primo Golden Gala
“L’Olimpiade non è finita: tutti a Roma” titolava il Corriere dello Sport del 4 agosto nella prima pagina quasi interamente dedicata all’evento. Per le gare, in programma dalle 19 alle 22.50 con diretta dalle 21.15 su Rai 1, i biglietti delle tribune andavano dalle 2000 alle 5000 lire. Le curve inizialmente chiuse furono aperte per far defluire la folla mentre fu necessario perfino l’intervento dei Carabinieri a cavallo per controllare l’ingresso del pubblico che alla fine fu calcolato in 70.000 spettatori, di cui 54.000 paganti. Tutto merito di Mennea? Sicuramente no ma certamente fu il barlettano la principale attrazione dell’evento. Perfino più del diciannovenne Carl Lewis, ancora sconosciuto alle folle, che sui 100 in 10.23 fu battuto di un centesimo da Stanley Floyd. Erano quasi le 23 quando i tifosi italiani dell’Olimpico ebbero il premio tanto atteso: la prima passerella post-olimpica sui 200 metri di Mennea che in quarta corsia si produsse dopo lo sparo in una prima parte di gara velocissima, memore dei rischi corsi a Mosca dove solo una prodigiosa rimonta gli aveva permesso di battere Wells. Accompagnato dal boato della folla Mennea offrì nell’occasione una delle migliori prestazioni tecniche della sua carriera, baciata da uno straordinario 20.01 che, con vento nullo, rappresentava la seconda migliore prestazione mondiale a livello del mare dopo il 20.00 di Borzov a Monaco ’72. Ma soprattutto Pietro grazie al Golden Gala chiudeva il conto con gli americani assenti a Mosca. Alle sue spalle dopo il giamaicano Don Quarrie (bronzo a Mosca) in 20.40 troviamo infatti i due americani di turno: Cliff Wiley 20.70 e Fred Taylor 20.78. Certo non i migliori sprinter Usa della stagione ma una degna rappresentanza. D’altra parte il Golden Gala avrebbe aperto un finale di stagione che gli statistici considerano il momento migliore dell’intera carriera di Mennea, concluso con altre tre prodezze: 19.96 il 17 agosto a Barletta, 20.03 il 20 settembre a Tokyo e ancora 20.03 il 27 settembre a Pechino. 

La seconda partecipazione
Ma la storia del rapporto fra Pietro Mennea e il Golden Gala non era ancora conclusa. Come noto, il 5 marzo 1981 l’azzurro aveva annunciato il ritiro dall’atletica perché “dopo 12 anni di gare mi sentivo stanco”. Era poi tornato a gareggiare il 25 agosto 1982 a Tirrenia e, pur partecipando agli Europei di Atene con la 4x400, aveva lasciato all’argento dei 100 Pierfrancesco Pavoni (2° in 20.87) il peso dello sprint azzurro nei 200 del Golden Gala del 14 settembre. Ma, dopo le due medaglie (argento 4x100 e bronzo 200) ai primi Mondiali di Helsinki rieccolo alla terza edizione del Golden Gala del 1° settembre del 1983. Pochi grandi nomi nello sprint con Pavoni (10.26) che si arrese all’americano Emmit King (10.21) nei 100 e Mennea che nei 200 (vento +0.8) precedette in 20.32 il compagno di staffetta Carlo Simionato (20.78), l’immancabile Don Quarrie (20.79) e l’americano James Butler (20.95). Tre giorni dopo a Rieti Mennea sarebbe sceso a 20.22.

La terza partecipazione
Ma il rapporto di Pietro Mennea col Golden Gala non si sarebbe interrotto qui: un risentimento al tendine d’Achille gli avrebbe consigliato di gareggiare pochissimo nella stagione della quarta Olimpiade a Los Angeles. Ma dopo il deludente settimo posto olimpico parzialmente medicato dal quarto e quinto posto nelle due staffette, Mennea ripartì proprio dal Golden Gala per l’ultimo scampolo di stagione protrattasi fino a ottobre. Eccolo quindi il 31 agosto al Golden Gala 1984 in buona forma ma non abbastanza per battere la vecchia conoscenza del Gala James Butler (20.31). Comunque sufficiente per coltivare il rammarico: alle sue spalle troviamo non solo il solito Don Quarrie (quinto) ma anche l’altro americano Alonzo Babers (fresco olimpionico dei 400 e della 4x400) e il francese Jean-Jacques Boussemart (nono in 20.98) che lo aveva sorpassato in extremis a Los Angeles nella volata per il sesto posto. Poi, dopo i lampi di fine stagione a Brindisi (20.07 e 20.09) Mennea avrebbe annunciato il terzo ritiro rientrando l’ultima volta a Seul per la quinta Olimpiade. 

Il record del Golden Gala
Ci sono voluti 16 anni perché il record dei 200 del Golden Gala stabilito da Mennea con il 20.01 del 1980 venisse battuto. Ci è riuscito il namibiano Frankie Fredericks al quinto tentativo nel 1996 con 19.96 (vento +0.7). Pietro il Grande ha lasciato il segno anche nel più grande meeting italiano. 

TUTTE LE INFO su www.goldengala.it

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Il secondo posto nel 1984 (archivio FIDAL)


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